Ponteggi e transenne costellano il panorama cinque anni dopo il sisma del 24 agosto 2016 da Amatrice ad Arquata passando per Accumoli tra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria sono 5.000 i cantieri della ricostruzione aperti. Questa gru è stata messa a inizio agosto ed è il primo cantiere privato all'interno della zona rossa nel centro storico di Amatrice. In tutto il territorio comunale sono 200 i cantieri aperti. La semplificazione e le nuove procedure stanno dando l'impulso necessario a non perdere un tessuto sociale disgregato dal terremoto. Lo dimostrano i numeri, nell'ultimo anno le domande approvate sono raddoppiate rispetto al totale dei quattro precedenti. "Oggi i cantieri aperti sono circa 5.000, 12.000 le abitazioni recuperate, 13.000 quelle in via di recupero. Il ritmo adesso è sostenuto." Le ferite sono ancora sotto gli occhi di tutti e nessuno nasconde che occorreranno ancora anni prima di tornare a vedere Amatrice com'era. "Il nostro impegno è quello di accelerare il più possibile ed evitare anche con una seria programmazione le varie interferenze tra i cantieri perché questo è il gioco fondamentale che ci aspetta qui da qui a qualche anno." La ricostruzione pubblica richiederà più tempo. Il progetto definitivo del recupero del duomo di San Francesco ad esempio è quasi pronto, poi si potrà fare la gara. "C'è una forte partecipazione da parte dei cittadini e dai tecnici incaricati ovviamente il problema sarà poi far gestire le varie interferenze che hanno tra di loro o tra i cantieri della ricostruzione pubblica." I soldi ci sono 2 miliardi 700 milioni di euro più un altro miliardo 780 milioni con il PNRR per lo sviluppo del territorio. Ora davvero basta presentare progetti. "Il modo migliore per onorare la memoria dei morti e per rispettare la sofferenza delle persone è ricostruire in tempi ragionevoli.".