Se il test, il primo su scala nazionale, abbia aiutato o meno la gestione dei flussi turistici è presto per dirlo. Certo è che l'introduzione del contributo di accesso alla città, nel periodo di sperimentazione iniziato lo scorso 25 aprile e terminato a fine luglio, ha portato nelle casse del Comune di Venezia 2 milioni e 200 mila euro. Cifra ben superiore ai 700 mila euro previsti e quindi messi a bilancio. L'obiettivo non era quello di fare cassa ma l'aspetto finanziario, si sa, nell'amministrazione pubblica non è affatto trascurabile. Ancora meno nella gestione di una città unica al mondo come Venezia. L'introduzione della prenotazione e del pagamento del ticket di 5 euro per i turisti pendolari non pernottanti negli alberghi del centro storico, versato nel 2024 da 438 mila persone, ha diviso i residenti tra favorevoli e contrari. La prenotazione on-line aiuta a monitorare il numero di turisti presenti ogni giorno in città e il ticket disincentiva il turismo mordi e fuggi, quello pendolare, quello che, in sostanza, porta in laguna pochi soldi, dicono i sostenitori della visura. Inutile e contro il principio della libera circolazione delle persone, sostengono invece i contrari. Tra le novità previste per il 2025 il raddoppio del costo del ticket che potrebbe passare da 5 a 10 euro ma solo per le prenotazioni last minute.