I dipendenti sprovvisti di Green Pass potranno pranzare sotto questi due gazebo allestiti proprio davanti ai locali della mensa aziendale dove entreranno solo per ritirare il pasto che poi dovranno consumare fuori. Quattro persone per ognuno dei tre tavoli, 20 minuti di tempo per consentire a tutti di sedere. Siamo alla Hanon System di Campiglione Fenile nel Torinese, multinazionale coreana che produce componenti elettronici per auto. 600 dipendenti su tre turni. Qui si lavora h24, le commesse non mancano. Da martedì 10 agosto l'azienda ha deciso di non consentire l'accesso alla mensa a chi non ha il Green Pass. In applicazione al Decreto Legge che lo ha introdotto, specifica il comunicato diramato dalla Hanon, dopo le polemiche scaturite da questa decisione fortemente contestata dai sindacati. "La Fim-Cisl è d'accordo sulla campagna vaccinale, dobbiamo superare tutti insieme questa pandemia, ma questa interpretazione del Decreto sul Green Pass in mensa è una forzatura. Dobbiamo attendere chiarimenti dal Governo, raduni le parti sociali, troviamo un accordo per decidere come entrare in mensa. Oggi il Green Pass non è obbligatorio per entrare a lavorare è assurdo che le persone lavorino gomito a gomito e poi in mensa siano separate". "Però quando lavorano gomito a gomito hanno la mascherina?" "Assolutamente sì. Ci sono le aree di break, ci sono tanti momenti nella vita aziendale dove la mascherina, come negli spogliatoi, può anche essere tolta. Questo non ha mai impedito, in un anno e mezzo la riduzione dei contagi con i protocolli anti Covid, oggi unica via che ha funzionato". L'RSU e la Hanon si sono incontrate e l'azienda ha scaricato tutte le responsabilità sulla società che gestisce la mensa ma, anche su questa versione, i sindacati nutrono parecchi dubbi. "Credo che sia, come dire, uno scaricare una responsabilità perché la mensa è affidata dall'azienda, è proprietà dell'azienda e i lavoratori sono dell'azienda". Così, resta confermato lo sciopero annunciato per venerdì 13 agosto: due ore alla fine di ogni turno. "Noi scioperiamo perché contestiamo questa interpretazione forzata di un'azienda isolata, per adesso, che ha deciso di dare una interpretazione troppo severa".