Torino, dopo due anni riapre il Cpr tra le polemiche

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2 giorni fa

Sul tetto di una delle camerate sono ancora visibili i segni dell'ultimo incendio che in una delle varie proteste nel marzo del 2023 ne aveva causato la chiusura. Dopo due anni di profondi lavori di ristrutturazione, tra le polemiche, riapre il CPR di Torino. Da un osservatorio privilegiato dall'alto, possiamo vedere, com'è organizzata la vasta area in cui sorge. Sul lato sud con i tetti verdi, ecco il reparto femminile. Accanto, sempre recintate, le prime strutture per gli uomini. Poi il campo di calcio e basket davanti alla palazzina gialla degli uffici. Proseguendo verso nord, vediamo invece altre due camerate maschili e poi in fondo l'ultimo capannone con le celle ai lati in cui gli immigrati vengono rinchiusi quando creano problemi. Per i primi tempi il CPR di Torino, uno degli otto attivi in Italia, avrà una capienza di 20 persone che diventeranno 70 a regime, la metà rispetto a due anni fa, ma la città si è battuta con forza contro la riapertura anche con un ordine del giorno votato ad ottobre 2024 dal Consiglio comunale e la circoscrizione tre ha fondato la rete civica contro tutti i CPR di cui fanno parte associazioni, comitati, sindacati e la pastorale dei migranti. "Diciamo no al CPR, perché le persone che vengono trattenute qui sono persone che non hanno o non hanno più un regolare documento per restare nel nostro paese. Non vengono messe qui perché hanno commesso dei reati, vengono messe qui senza poter svolgere nessuna attività e senza alcuna trasparenza con l'esterno". Il primo a fare un sopralluogo nel CPR appena riaperto è stato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi. "E oggi qua riapre una ferita per la città di Torino che aveva chiesto la sua chiusura e noi siamo qua per mettere tutto il fiato sul collo perché questi luoghi andrebbero chiusi e non riaperti in ogni regione". .