"Io stavo all'estero dove lavoravo nello stesso ufficio di un personaggio, un pezzo grosso della politica, della mafia. A un certo punto mi viene, così, all'improvviso e mi fa: ma tu sei siciliano? Si. E di dove? Io sono di Augusta. Ah, a Brucoli, dove abbiamo pescato i Bronzi di Riace". Enzo è un nome di fantasia, non vuole farsi riconoscere quando ricorda quanto riferitogli negli anni '90 da un presunto boss mafioso sul ritrovamento dei Bronzi di Riace in Sicilia, vicino a Siracusa, a Brucoli, nei pressi del ristorante Trotilon. Dopo il suo racconto altri hanno iniziato a ricordare. Mimmo era ancora un bambino quando vide i bronzi emergere dalle acque di Brucoli. Approdarono, racconta, su una barca al molo del ristorante di suo padre. Era il 1971, un anno prima che le statue venissero rinvenuta ufficialmente al largo delle coste calabresi. Anche il fratello più piccolo, Marco, ricorda il padre parlare dei Bronzi venuti dal mare. Testimonianze suggestive quelle di Enzo, Mimmo, Marco, che convergono in pieno con i risultati degli studi geologici condotti dalle università di Catania e Ferrara sulle terre di saldatura dei Bronzi di Riace che proverrebbero dall'area di Siracusa. "Abbiamo avuto una ottima corrispondenza tra questi valori che supportano questa possibile provenienza da Siracusa. Quindi Siracusa potrebbe diventare uno dei siti dove queste statue sono state allocate". Che vengano da Siracusa o da altri luoghi, quello che è certo è che i bronzi nelle acque di Riace sono stati gettati. Da chi, quando? Erano lì da millenni o furono portati dai trafficanti che li pescarono in Sicilia? Questi nuovi studi, queste nuove testimonianze, potrebbero aiutare finalmente a risolvere il mistero.