"Le melodiose sirene incantano e uccidono". Il gruppo statuario di Orfeo e le sirene è probabilmente la più importante restituzione di un'opera d'arte antica trafugata negli ultimi anni. Lo si può ammirare a Roma, al museo dell'arte salvata, in una disposizione completamente nuova. "Al Getty Museum la disposizione era completamente diversa perché Orfeo era al centro del gruppo e sui lati le due sirene che sembrava che cantassero per Orfeo mentre nel testo di Apollonio Rodio, nelle Argonautiche, è esattamente il contrario, Orfeo e le sirene si incontrano e si scontrano". L'opera è stata restituita a seguito di un'indagine congiunta tra Italia e Stati Uniti, grazie alla confessione di un trafficante pugliese che ha indicato Taranto come luogo di provenienza. Per esserne sicuri però occorrono altre verifiche. "Il gruppo di terracotta è tornato dagli Stati Uniti con una cassa piena di piccoli frammenti di argilla e questo è importante perché queste analisi dell'argilla permetteranno di verificare l'autenticità, ovviamente, l'antichità del gruppo ma anche, eventualmente, di precisare la zona di provenienza dell'argilla e quindi la zona di fabbricazione dell'opera. Si suppone, anche perché l'indagine va in questo senso, che questo gruppo è stato trovato nei pressi di Taranto ma dobbiamo verificare questo. Un'opera talmente unica che non c'è un confronto che permette di dire da quale tipo di contesto proviene". Orfeo ormai ha sconfitto le sirene grazie alla sua cetra, la suona di fronte a loro che lo guardano con un'espressione decisamente contrariata. Dopo il passaggio a Roma, l'opera verrà esposta in modo permanente al museo archeologico di Taranto, il luogo da dove molto probabilmente le statue provengono e dove negli anni 70, insieme a chissà quanti altri reperti, sono state scavate, trafugate e vendute all'estero.