Occorrerà tempo per capire, per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente ferroviario avvenuto lungo la direttrice Milano-Venezia. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta in merito, per disastro ferroviario colposo. Qualche dato certo, però, c’è. Sappiamo anzitutto che il treno Trenord 10452, carico di pendolari, era partito alle 5:32 da Cremona ed era diretto a Milano Porta Garibaldi. Secondo una prima ricostruzione fatta da Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria del tracciato, il convoglio ha percorso circa 2,3 chilometri, in parte fuori dalle rotaie prima che, alle 6:57, all’altezza di Seggiano di Pioltello, una delle vetture andasse a sbattere contro un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. Nel punto esatto in cui è avvenuto il cedimento manca un pezzo di rotaia lungo circa 20 centimetri, ma è presto per dire se il cedimento del binario sia stato causa o effetto dell’incidente ferroviario. Sarà la magistratura a stabilirlo. Intanto, RFI fa sapere che quella guida stava per essere sostituita e che proprio in quel tratto erano in corso lavori di manutenzione. Dunque, sempre per ipotesi, la rotaia potrebbe aver ceduto al passaggio delle prime carrozze, ma sono quelle centrali ad uscire dal binario. La motrice continua la sua corsa con quei vagoni ormai fuori dal tracciato. Due chilometri dopo si intravedono (questo è il termine tecnico) si mettono cioè ad un angolo di circa 90 gradi l’una dall’altra ed è il deragliamento vero e proprio.