Il 30 settembre scorso, avrebbe aperto il fuoco tra la folla, tra le strade della Duchesca, zona vicina alla stazione di Napoli. Luigi Procopio è stato ammazzato davanti al figlio di 11 anni. La Squadra Mobile di Napoli, diretta da Giovanni Leuci, insieme a quella di Milano e al supporto del Servizio Centrale Operativo, ha fermato Antonio Amoroso, parente acquisito della vittima, nipote della moglie. Si era reso irreperibile subito dopo l'omicidio ed era scappato nel capoluogo lombardo, dove la Polizia lo ha rintracciato in un appartamento, ospite di altre persone, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. È accusato di omicidio aggravato dalla modalità mafiosa. Lui stesso è ritenuto, dagli investigatori, vicino ad ambienti camorristici, in particolare nell'orbita del clan Mazzarella. La vittima aveva contratto un debito di 5.000 euro, causa di contrasti da tempo con il presunto omicida. Ma non sarebbe stata una lite, quel giorno, a scatenare la furia omicida. Amoroso sarebbe arrivato lì, tra la folla, apposta per uccidere.