"Parare e proteggere, Guglielmo Vicario, portiere dell'Empoli fà una e l'altra cosa. Con la sua famiglia ha deciso di ospitare una mamma con il suo bambino in fuga dalla guerra. "Mia mamma aveva un contatto con un'azienda del Friuli Venezia Giulia che ha una filiale in Ucraina e, tramite questa azienda, loro hanno istituito delle corriere per portare le famiglie di questa azienda insomma nella mia terra, ecco. Quindi poi da lì mia mamma insieme a mio papà e chiedendomi anche il mio parere, mi hanno chiesto cosa ne pensassi e niente, subito c'è stata, insomma, questa decisione da parte nostra. Abbiamo cenato assieme lunedì sera che ero a casa e loro sono arrivati proprio lunedì, e quindi ci siamo conosciuti nel pomeriggio, poi ovviamente abbiamo fatto una cena di accoglienza per stare insieme. E'stato un momento emozionante, toccante, cercare di percepire capire anche se è molto difficile, gli umori e le sensazioni che prova questa gente Insomma. Che da un giorno all'altro ha dovuto mollare tutto". Milan ha 11 anni e, come la maggior parte dei bambini, adora il calcio. E' stata per lui una doppia emozione scoprire che Guglielmo Vicario, un giocatore della serie A, e poi indossare la sua maglia. "La mamma mi ha detto: "guarda non dormirà per qualche giorno perché non gli è mai capitato di conoscere un atleta dal vivo". "Verrà a vederti presto allo stadio"? "Ma sicuramente verrà a Udine, allo stadio, che tra qualche settimana giocheremo là". "Mio impegno e quello della mia famiglia sarà appunto quello di cercare di fargli perlomeno dimenticare, comunque svagare da quello che è il momento che stanno vivendo, perché è sotto gli occhi di tutti che è un momento drammatico. Cercare appunto di fargli trovare quel nido che magari hanno dovuto abbandonare".