I disabili rientrano di diritto nelle categorie prioritarie per la vaccinazione. Il ministero della salute ha riconosciuto che i soggetti affetti da disabilità di qualunque natura si debba garantire la precedenza. Eppure ad oggi, secondo le stime di Fish, la Federazione italiana per il superamento dell' handicap, solo il 35% ha ricevuto almeno la prima dose di cui l' 85% risiede in Rsa, in strutture residenziali a carico di centri diurni. Ma per gli altri è tutto molto più complicato. Le regioni, procedono in ordine sparso, id Emilia Romagna le somministrazioni ai portatori di disabilità, sono iniziate con priorità alle 3000 persone presenti nelle strutture residenziali, poi ai 4000 dei centri diurni e infine a 13000 in carico ai servizi sociali. Anche nel Lazio, gli estremamente vulnerabili possono sottoporsi a vaccinazione. Ma non tutti sono stati individuati alcune categorie, gli invalidi civili al 100% e i ciechi assoluti, tutti gli altri sono esclusi, almeno per ora. È partita la Valle d'Aosta e anche la Sicilia, ma sulla piattaforma per la prenotazione non sono state inserite tutte le categorie che dovrebbero beneficiare della priorità, la Toscana non è ancora pronta, con le prenotazioni, ma sta raccogliendo le adesioni. Probabilmente manca una banca dati per capire quante persone sono riconosciute disabili nella regione. In Campania, le prenotazioni avvengono attraverso i medici di base, in Calabria dal portale del Governo, non da quello regionale. La Lombardia si sta muovendo solo in questi giorni, per approntare un piano. In Piemonte, procede a macchia di leopardo, tutte le altre non hanno ancora iniziato,.