In Piemonte, poche decine di pazienti fragili hanno ricevuto la quarta dose del vaccino, sono gli unici in Italia, ma ora è tutto fermo. Il Ministero della Salute, venerdì pomeriggio, ha bloccato tutto, si tratta di un pasticcio, magari chiamiamolo malinteso, tra le due istituzioni, che siamo riusciti a ricostruire grazie ad alcune mail che abbiamo visionato tra i funzionari di Regione e Ministero. Bisogna però partire da una premessa, per gli immunodepressi il ciclo vaccinale primario, non si esaurisce con due dosi, come per la maggior parte della popolazione che fragile non è, ma con una dose aggiuntiva da somministrare a partire dal 28esimo giorno dalla seconda inoculazione, come prescritto in una circolare ministeriale del 14 settembre 2021. Il 9 gennaio scorso, con una prima mail, la Regione Piemonte chiede al Ministero della Salute, in modo esplicito, la conferma di poter somministrare ai soggetti immunodepressi la dose booster, passati 4 mesi dal completamento del ciclo primario, che come abbiamo detto, per i fragili prevede tre dosi. La risposta arriva il 21 gennaio, sempre via mail e ribadisce che si, per i soggetti fragili è indicata la somministrazione di una dose di richiamo, il booster, a distanza di 120 giorni dal completamento del ciclo primario. Ottenuto il via libera, la Regione inizia subito le quarte dosi per i 58mila fragili piemontesi, ma nemmeno il tempo di annunciarlo alla stampa, arriva il dietrofront del Ministero, che con una nota, sempre via mail, specifica che questo tipo di percorso vaccinale, sarà valido comunque solo dopo l'approvazione da parte di AIFA. A quel punto, la Regione blocca tutto: vaccinazioni e prenotazioni per queste quarte dosi. La palla passa ora all'Agenzia Italiana del Farmaco.