"Una nostra tirocinante che lavora all'interno delle nostre strutture sanitarie è stata vaccinata con un quantitativo non diluito del prodotto della della Pfizer quindi l'infermiera che ha somministrato la dose ha prelevato dal flacone di Comirnaty del prodotto Pfizer senza diluire il quantitativo necessario a una somministrazione che corrisponde più o meno oggi poi dall'approfondimento che abbiamo fatto è emerso che il quantitativo corrisponde a circa due terzi del totale del contenuto del flacone, quindi a quello che possiamo assumere sia comparabile a quattro dosi." A spiegare cosa è accaduto è Tommaso Bellandi direttore della struttura e della sicurezza del paziente della ASL Toscana nord est. Vittima dell'errore una tirocinante 23enne tenuta poi sotto controllo per 24 ore, ora è a casa con i tipici sintomi post vaccinazione, non sei dosi dunque come inizialmente ipotizzato ma quattro secondo quanto emerso dalla ricostruzione approfondita condotta successivamente. E' stato un errore umano dovuto al grande carico di lavoro che i sanitari stanno affrontando in questi mesi, aggiunge il responsabile, la struttura ha fornito un supporto psicologico a tutte e tre le persone coinvolte, alla vaccinata la cui reazione è stata pacata e composta, all'infermiera e al medico a cui vanno riconosciute, sottolinea Bellandi, la tempestività nell'accorgersi dell'accaduto e la trasparenza nel comunicarlo. Su quanto è accaduto è stata avviata un'inchiesta, non è il primo caso al mondo, è successo in Germania e in Israele dove le dosi somministrate sono state cinque.