Quando Francesca, un nome di fantasia, entra con le doglie nel reparto di ostetricia dell'Ospedale San Paolo di Milano non sa di essere positiva al Covid, lo scopre qui, poco fa, e il suo percorso cambia. "Può capitare che le donne arrivino e scoprono qui di essere positive, e questo chiaramente rende tutto più complicato e devono attraversare un momento che non era previsto, per cui, un momento di solitudine, un momento di isolamento e soprattutto la paura di trasmettere il Covid al proprio bambino o alla propria bambina." Prima della circolare del Ministero che raccomanda la vaccinazione nel secondo e terzo trimestre, le donne in attesa si potevano vaccinare con un consenso informato, firmato dal ginecologo, adesso non ce n'è più bisogno. Le evidenze parlano chiaro. "Il principale rischio per le donne che prendono il Covid durante la gravidanza è quello di avere una patologia che è tre volte più grave, quindi tre volte maggiore il rischio di andare a finire in terapia intensiva rispetto alle donne non gravide, che prendono il Covid. Rassicuriamo però le donne sul fatto che la maggior parte dei casi sono asintomatici o paucisintomatici." Dalla sala parto ci spostiamo in reparto, incontriamo Mariachiara che ha partorito pochi giorni fa, lei si è vaccinata non appena furono pubblicate le linee guida in Lombardia. Le linee guida sono uscite il 31 di luglio, io mi sono vaccinata il primo agosto, mi sento di aver protetto me stessa e lui da complicanze più gravi che poteva darci il Covid e sono molto più tranquilla, ho affrontato l'ultimo mese molto più serena, sì.".