Fermo convalidato e custodia in carcere per Maurizio De Giulio, il cinquantenne che domenica sera in Val di Susa con il suo Ford Transit ha travolto due giovani a bordo di una moto ferendo gravemente chi la guidava, Matteo Penna, e uccidendo la sua fidanzata, Elisa Ferrero. Il Gip ha così deciso, dopo l’udienza di convalida, non dando quindi credito alla versione di De Giulio. ”Non volevo uccidere. Ho solo cercato di raggiungerli per prendere il numero di targa visto che il ragazzo aveva urtato il mio specchietto” la sua versione, molto diversa da ciò che le indagini dei Carabinieri raccontano e che hanno portato la Procura di Torino a chiedere una modifica del capo d’accusa da omicidio stradale a omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni volontarie gravi. Gli elementi a supporto di questa tesi sono vari: innanzitutto le parole di sei persone presenti su quel tratto di strada per le quali sarebbe stato un vero e proprio inseguimento ad alta velocità del furgoncino che alla fine ha speronato il motociclo su cui viaggiavano i due ragazzi. Poi l’assenza di tracce di frenata o scarrocciamento sull’asfalto mostrata da un video a circuito chiuso, da rilievi tecnici, dall’analisi dei danni ai veicoli e infine confermata da una perizia disposta d’urgenza. Infine, lo stato di ebbrezza dell’uomo, peraltro non nuovo a questo tipo di azioni. Una personalità violenta e aggressiva la definisce il Gip, che nell’ordinanza osserva come la deliberata e sconsiderata condotta di guida realizzata dall’indagato sia stata evidentemente finalizzata a cercare lo scontro con il motociclista. Matteo è ora in gravi condizioni al CTO di Torino mentre i funerali di Elisa si terranno venerdì alle 15 a Moncalieri.