Lei ha diciannove anni, l’età della spensieratezza, ma anche gli anni in cui si sceglie cosa fare da grandi. Da quattro giorni diserta la scuola. È l’anno della maturità. Si è autoreclusa in casa. Siamo a Pozzuoli, città deliziosa del golfo di Napoli. È la città di Sofia Loren. Non vi diciamo il nome, non vi diciamo quale istituto frequenta. Sono informazioni inutili, forse anche dannose per raccontare questa storia, l’ennesima di gogna su web, per una ragazza che si è vista pubblicare, anche su siti porno, oltre che diffonderlo su WhatsApp, un video hot di lei e un ragazzo in intimità. Tutto ora è pubblico, colpa di una manina criminale che ha pubblicato il filmato sul web. Da questa parti – siamo a cinque chilometri dal paese di Tiziana Cantone, la ragazza che si impiccò dalla vergogna – soprattutto i ragazzi difendono la giovane vittima di bullismo, molestie e violenze sul web. “Si dovrebbero sostenere queste ragazze che stanno in queste trappole”. “Ciò che sta avvenendo è veramente aberrante. Quello che più preoccupa è l’effetto emulazione”. Una vicenda inquietante, da qualunque angolazione la si voglia vedere, su cui la Polizia di Stato indaga. Ci sono due denunce per ora. La prima è di un ragazzo, il coprotagonista del video, che alla Polizia ha accusato ignoti del furto del video dal suo telefonino. La seconda denuncia è stata presentata a Milano dalla giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli, molto attiva e seguita da centinaia di migliaia di persone sui social. Appena le è arrivato il video della ragazza ne ha subito compreso pericolosità e pervasività e ha sporto denuncia. Difficile, se non impossibile, rimuovere dal web il video. Molte piattaforme di video sharing ancora oggi lucrano economicamente sui sei filmati hard che hanno devastato psicologicamente Tiziana Cantone, al punto da indurla al suicidio.