Il mondo sta fronteggiando una sfida globale e i paesi stanno giustamente concentrando i loro sforzi per salvare vite e sconfiggere il Covid-19. È con queste parole, racchiuse in un un tweet, che le Nazioni Unite annunciano il rinvio della Cop 26 la conferenza sul clima, prevista dal 9 al 18 novembre a Glasgow,in Scozia e della Pre Cop in programma all'inizio di ottobre a Milano. Anche se con la chiusura, legata al virus, le città sembrano tornate a respirare la terra sta registrando un continuo aumento delle emissioni di gas serra con gli impatti degli eventi metereologici estremi, legati al riscaldamento globale che anche in questi giorni di emergenza stanno facendo danni e vittime. Lo studio che più di ogni altro spaventa è quello legato al polmone della terra, la foresta amazzonica che secondo gli scienziati, è destinata a collassare entro la metà del secolo, se non si interverrà in maniera decisa. Eppure, secondo l'ONU, il mondo non ha 30 anni di tempo. Le lancette sul cronometro si fermano ben prima, 11 anni. Oggi che ci si prepara a rilanciare l'economia, una volta fuori dall'incubo virus, si dovranno individuare politiche sostenibili per un pianeta più sano, più pulito, più giusto, in cui non saranno gli ultimi del mondo a pagare il conto più salato.