Virus, Cts: verbali riservati per non creare panico

07 ago 2020
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Questi verbali sono stati considerati riservati. Riservati, significa che volevamo mantenere, nella comunicazione con l'opinione pubblica, il contenuto delle nostre decisioni in maniera tale che non creasse panico, piuttosto che aspettative, piuttosto che agitasse l'opinione pubblica rispetto alle indicazioni che stavamo dando. Agostino Miozzo è il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, l'Organismo che in questi mesi fa da consulente al Governo sulle misure da adottare per arginare l'emergenza coronavirus nel nostro Paese. I documenti a cui fa riferimento sono i verbali redatti dallo stesso Comitato e finiti sul tavolo dell'esecutivo alla vigilia di ogni decreto adottato dalla Presidenza del Consiglio per gestire le fasi dell'epidemia, dal lockdown alle graduali riaperture. Atti riservati – dice Miozzo – per non generare panico e aspettative nella popolazione, di fatto, resi noti dal Governo solo in questi giorni e solo dopo un lungo braccio di ferro con la Fondazione Einaudi, che con un ricorso al Tar ne aveva chiesto l'accesso. 5 verbali in tutto, per 233 pagine tra consigli e proposte degli esperti del Comitato Tecnico Scientifico ai quali non sempre il Governo si è affidato. Erano ore – dice il Viceministro Silieri – in cui i dati cambiavano di ora in ora. Credo che chiudere l'Italia sia stata una scelta coraggiosa, ma la migliore scelta mai fatta, che ha fatto risparmiare circa 600 mila vite in Italia, questo non lo dice il Viceministro Sileri del Governo italiano, lo dice la scienza. Nei 5 verbali pubblicati dal Governo, manca ogni riferimento ai comuni della Valseriana. C'ha pensato il Consigliere regionale di Azione, Nicola Carretta, a rendere noto il verbale su Alzano e Nembro, dopo averne fatto richiesta di accesso alla Regione Lombardia. Nel documento, datato 3 marzo, il Comitato Tecnico Scientifico proponeva al Governo di adottare le opportune misure restrittive per i comuni di Alzano e Nembro, al fine di evitare la diffusione dell'infezione nelle aree contigue. Due giorni dopo arriveranno, in Provincia di Bergamo, 250 uomini delle forze dell'ordine, pronti a sigillare i confini dei due Comuni della Valseriana. Uomini che non entreranno, però mai in azione, rendendo di fatto inascoltato l'appello del Comitato Tecnico Scientifico. Su quella mancata zona rossa la Magistratura ha avviato un'inchiesta, sono i familiari delle vittime a chiedere verità e giustizia sull'ecatombe della Valseriana.

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