Lo sblocco dei licenziamenti porta con sé il primo annuncio rovente, al via la procedura di licenziamento collettivo il primo luglio per i 350 lavoratori della Whirlpool di Napoli, vertenza simbolo negli ultimi anni in Italia. "Se non c'è una proroga del blocco dei licenziamenti per tutti i lavoratori o almeno per le vertenze a cui il Governo non è riuscito a dare risposta, verranno licenziati e si aggiungeranno i problemi che già c'erano prima ad altri problemi. Noi, perciò, chiediamo al Governo non solo di trovare soluzioni all'altezza degli accordi siglati ma anche di prendersi il tempo fino al 31 ottobre per poter ragionare su come far ripartire l'Italia". Rabbia e sconcerto tra gli operai che occupano di nuovo l'autostrada e i sindacati, per il nulla di fatto al tavolo convocato al Ministero, in una battaglia che dura da oltre due anni e tre Governi, che passa per un accordo con una promessa di rilancio poi non attuato. "Far rispettare l'accordo vuol dire far riaspettare prima di tutto i cittadini italiani, questa non è una vertenza legata solo ai lavoratori della Whirlpool ma all'intero Paese. Spingiamo con tutte le nostre forze perchè quell'accordo venga fatto rispettare e perchè il Governo si pigli veramente quelle responsabilità". Ne piacciono ai lavoratori le nuove voci di aziende che si starebbero facendo avanti per una riconversione. "Assolutamente noi non parliamo di riconversione, parliamo di rispetto di accordo, altrimenti che messaggio diamo all'Italia intera? Che le multinazionali vengono in Italia prendono i soldi e poi possono fare quello che vogliono? E che futuro lasciamo i nostri figli?". Lo strappo è consumato, da un lato licenziamenti già annunciati dall'azienda in assenza di un accordo entro il 30 giugno. Dall'altro i sindacati che rispondono di non volersi confrontare partendo da un annuncio del genere. "Noi continueremo con le azioni, perché non si sono liberati di noi e siccome immagino che a Napoli verranno tutti i leader politici per la campagna elettorale, noi li aspettiamo qua per capire e parlare faccia a faccia, per capire cosa pensano di una vertenza che è emblematica".