È trascorsa la seconda notte nel reparto di terapia intensiva qui all'ospedale di Siena per Alex Zanardi. Non ci sono state variazioni significative, hanno fatto sapere i medici questa mattina. Questa è già una buona notizia. Proprio la stabilità del quadro clinico è motivo di fiducia nei medici che hanno stabilizzato le condizioni di Zanardi quando al suo arrivo al venerdì pomeriggio erano molto, molto critiche. È stato sottoposto, lo ricordiamo, a un intervento chirurgico alla testa durato tre ore, estremamente delicato, occorrerà attendere per conoscere le risposte dal punto di vista neurologico, ma sarà possibile valutarlo, dicono i medici, soltanto quando sarà risvegliato dal coma farmacologico. Al momento si trova infatti sotto sedazione nel reparto di terapia intensiva e soltanto in quel momento si potranno fare valutazioni sia dal punto di vista neurologico che dal punto di vista oculare, perché i danni sono stati molto importanti. Ha riportato quello che viene definito in gergo medico il fracasso facciale, la rottura di tutte le ossa della faccia e la rottura delle ossa frontali. Accanto a sé in queste ore ha i più stretti familiari, la moglie e il figlio che possono entrare nel reparto di rianimazione due volte al giorno. Intanto, però, va avanti anche l'attività della Procura e dei Carabinieri non soltanto per cercare di ricostruire la dinamica dell'incidente, a tal proposito è stato acquisito anche un video amatoriale girato proprio nei minuti dell'incidente, ma anche per fare piena luce su questa manifestazione. Non si trattava di una vera e propria gara sportiva, non c'era stata alcuna autorizzazione. Tant'è vero che sino al primo di agosto, ogni attività sportiva ciclistica è vietata proprio per le conseguenze del covid. Si trattava di una adesione volontaria, una partecipazione, una escursione a quella che Zanardi aveva promosso come una manifestazione benefica, una sorta di viaggio in Italia a tappe di due settimane per lanciare il messaggio di rinascita dopo la pandemia. Ma il traffico, come dicevo, non era stato fermato su quella strada, non era stata prevista alcuna, tra virgolette, misura di sicurezza, proprio perché si trattava di una escursione considerata volontaria. Occorrerà poi capire se si sia trattato di un errore, di una distrazione, di una fatalità. Quello che appare abbastanza chiaro è che Zanardi in un tratto in discesa tra Pienza e Sanquirico abbia allargato la curva finendo nella corsia opposta, scontrandosi contro un camion. E proprio il camionista è indagato, ma questo soltanto come atto dovuto, per lesioni gravissime, non avrebbe commesso, a quanto pare, alcuna infrazione. Attenzione però, perché nelle prossime ore, a partire dalle 12 è atteso il nuovo bollettino medico.