Le fabbriche italiane rimarranno aperte e aumenteranno la produzione a partire dal 2026 grazie a nuovi modelli in ogni stabilimento e con la conferma degli investimenti previsti nel nostro paese senza aiuti pubblici. Sono queste le rassicurazioni di Stellantis quarto produttore al mondo di auto, e primo in Italia dove ha 40 mila dipendenti. Linee guida di un piano presentato al governo nel l'incontro al quale hanno partecipato anche i sindacati e le imprese fornitrici dell'Industria delle Quattro Ruote un vertice che arriva dopo mesi di attriti con Palazzo Chigi e in un momento di grosse difficoltà per il comparto in tutto il vecchio continente alle prese con il complicato passaggio all'elettrico. La strategia di Stellantis soddisfa il ministro dell'impresa Adolfo Urso che parla di svolta è che ha promesso oltre un miliardo di soldi pubblici nel 2025 per supportare le aziende dell'indotto dopo che con la manovra erano stati ridotti a duecento milioni l'anno i fondi stanziati in passato per l'auto sembrano dunque distendersi i rapporti tra Stellantis e Governo tensioni che restano vive nel dibattito politico con l'opposizione che accusa l'esecutivo e Giorgia Meloni che ha rinfacciato agli avversari in Parlamento di non aver saputo difendere l'interesse nazionale quando la fusione tra Fiat ,Chrysler e Peugeot diede alla luce nel 2021 Stellantis. La società ora assicura che impiegherà due miliardi nel 2025 per gli stabilimenti sparsi per il paesee e altri sei per gli acquisti dai fornitori italiani. Dal 2028 a Pomigliano sarà installata la nuova piattaforma per due nuovi modelli compatti, altri tre a Cassino e sette a Melfi nei prossimi anni. A Mirafiori la 500 ibrida e la nuova generazione a motore elettrico. Stellantis ha ribadito l'interesse per il progetto della mega fabbrica di batterie a Termoli al momento però con gelato mentre per i sindacati restano ombre e servono altre risposte. Il prossimo sarà un anno molto duro fa sapere la fiom-cgil è la nostra mobilitazione continuerà.