Bonus edilizi, da Governo stop a cessione del credito

27 mar 2024
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Si, il Governo è tornato a inasprire la stretta sulla cessione del credito, sullo sconto in fattura sui bonus edilizi che quindi diventeranno ancora più complicati da richiedere. Ricordiamo di cosa stiamo parlando: lo sconto in fattura è quello strumento tramite cui i proprietari possono pagare nulla o quasi perché l'azienda edile va ad anticipare le spese, l'impresa poi andrà a vendere attraverso la cessione del credito, questo credito fiscale che vanta nei confronti dello Stato a una banca o un intermediario che poi effettivamente sarà l'attore che andrà a chiedere rimborso nel corso di alcuni anni all'Agenzia delle Entrate. Uno strumento che serviva a fare in modo appunto che i proprietari di casa non dovessero pagare nulla, che quindi potessero accedervi anche quelli che hanno meno spazio fiscale, cioè che hanno un reddito più basso, e invece, dopo che un anno fa questi strumenti erano stati di molto limitati ora vengono completamente fermati anche per le eccezioni che erano rimaste, quindi le costruzioni in aree terremotate, le costruzioni promosse delle Onlus e le residenze assistenziali e sanitarie. Insomma quindi una stretta definitiva anche per chi doveva richiedere ancora la cessione credito, questa verrà fermata al quattro aprile. Ti faccio ascoltare le parole del Ministro Giorgetti: "Queste misure sono nate in modo totalmente scriteriato e hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica. L'ho detto dall'inizio, continua sostenerlo, a prova contraria, qualcuno sorrideva sul mio mal di pancia, confermo che fa malissimo, fa malissimo a me e a tutti gli italiani". Insomma, effetti devastanti, parole decisamente dure da parte del Ministro dell'Economia. Andiamo a vedere anche le sue parole però di un anno fa, quando era stato appunto ha provato quel decreto che aveva fermato per la prima volta le cessioni del credito perché allora l'obiettivo, secondo lo stesso Giorgetti, era mettere in sicurezza i conti pubblici. Purtroppo però questo non è avvenuto e sono i numeri a dirlo perché il superbonus, il suo costo ha continuato a correre appunto, era a 68 miliardi un anno fa nel momento in cui il Governo aveva emesso quel decreto, ora siamo a 114 miliardi di costo. Perché? Perché negli ultimi mesi c'è stata una corsa per rientrare negli sconti più vantaggiosi al 110% e terminare i lavori entro la fine dell'anno scorso e dunque siamo arrivati a più di 140 miliardi di costo che dovrà, una stima che potrebbe essere certificata dal DEF tra poche settimane, rispetto a una ipotesi iniziale di solo 40 miliardi di euro. Quindi tutti i soldi che non possiamo utilizzare per ridurre il debito o per finanziare le urgenze che in Unione Europea e in Italia ci sono.

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