La realtà si vedrà a partire da marzo, quando le novità del fisco inserite in legge di bilancio si concretizzeranno nelle buste paga dei lavoratori e pensionati, nel frattempo non si può che ragionare sulle stime. L'ufficio parlamentare di bilancio, l'organo indipendente che valuta la politica economica ha pubblicato i propri calcoli sulle rimodulazione di aliquote e detrazioni dell'Irpef che costerà al bilancio pubblico 7 miliardi. A risparmiare sul fisco saranno quasi 28 milioni di contribuenti per circa 260 euro a testa, in termini assoluti a guadagnarci di più sarà chi dichiara tra i 42 e 54mila euro all'anno, che dovrà al fisco 765 euro in meno, anche grazie al riordino delle detrazioni dell'ex bonus Renzi che ha colpito in particolare questa fascia di reddito a cui andrà il 14% delle risorse complessive nonostante vi rientrino solo tre contribuenti su 100. A un risultato simile arrivano anche le simulazione diffuse dal Ministero dell'Economia che individua un risparmio maggiore di 945 euro all'anno per chi dichiara 40mila euro. Il Governo sottolinea che ad ogni modo anche il ceto medio basso avrà degli sconti considerevoli, anche grazie al taglio contributivo una tantum e all'assegno unico per i figli non considerati dall'UPB, senza contare che i contribuenti meno ricchi sono già stati favoriti dalle misure degli ultimi anni, tra l'ex bonus Renzi e l'intervento delle leggi di Bilancio 2021. Ma quindi la riforma è progressiva o avvantaggia i più ricchi? La risposta è: dipende, in termini assoluti abbiamo detto i più benestanti risparmieranno di più, ma la realtà cambia se teniamo conto del reddito di ciascuno, in termini relativi infatti i risparmi sono distribuiti più equamente tra tutte le fasce di reddito centrali, come ha sottolineato anche il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno, l'ultima parola spetterà alle buste paga dell'anno prossimo.