Il prossimo decennio della Consob vivrà su tre pilastri tutti interconnessi, incorporare le crescenti innovazioni tecnologiche, le istanze di tutela dell'ambiente, l'urgenza di attuare l'Unione Europea dei mercati dei capitali. Sceglie il cinquantesimo compleanno della Consob nata nel 1974 il presidente Paolo Savona, per andare oltre il bilancio dei primi 5 decenni e tracciare la strada per il prossimo. Nell'annuale incontro con la comunità finanziaria, nella storica sede di Piazza Affari a Palazzo Mezzanotte, il numero uno della commissione su società e borsa snocciola l'attività dell'ultimo anno. 962 pratiche esaminate e 402 delibere per garantire il rispetto delle regole, la tutela dei risparmiatori e il corretto funzionamento del Mercato dei capitali, che deve indirizzare il risparmio degli italiani verso l'economia reale, lo scopo perseguito e non ancora del tutto realizzato. "Veniamo al cuore del problema. L'obiettivo d'incanalare il risparmio interno verso l'attività reale, agendo con strumenti di mercato, mi permetto di insistere su questo concetto, è iscritto da tempo nell'agenda del paese e il suo raggiungimento ha ripreso vigore con il cosiddetto Libro Verde sulla competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita." I primi 6 mesi sui mercati sono andati molto bene, i nostri titoli di Stato si sono dimostrati appetibili, la buona resilienza dell'economia italiana, la richiesta di Savona, stavolta concentrato sull'immediato, dovrebbe riflettersi anche in un miglioramento dei rating del debito pubblico, così si allevierebbe il peso degli interessi che il nostro paese deve pagare e potremmo dedicare più risorse alla crescita. Col saluto finale di due ex presidenti, Lamberto Cardia e Mario Nava, cala il sipario sulla cinquantesima relazione annuale e si apre il decennio breve, lo definisce Savona, per l'accorciarsi dei tempi imposti dalle nuove tecnologie. L'intelligenza artificiale corre, anche le istituzioni devono scattare.