Il taglio delle tasse per il ceto medio si allontana, resta nei radar del Governo ma è sottoposto a una condizione: che si trovino i soldi e la possibilità di ridurre l'IRPEF e l'imposta sui redditi per i lavoratori che guadagnano fino a 50-60 mila euro lordi l'anno è legata al concordato per le partite IVA. I termini della sanatoria sono stati riaperti fino al 12 dicembre, solo dopo dunque si potranno fare i conti e vedere se ci sono i denari necessari per l'alleggerimento, che a quel punto potrebbe arrivare a gennaio. Se ne parlerebbe in pratica dopo il via libera definitivo alla manovra, che va provata entro dicembre. Mentre continua il pressing dei partiti per le modifiche. Ritocchi per i quali anche in questo caso vale l'imperativo delle risorse disponibili. Spiragli dopo il vertice di maggioranza si sono aperti su alcuni capitoli. Tra questi quello dell'Ires premiale chiesta da Confindustria, una sorta di sconto sulle tasse per le imprese che mantengono una parte degli utili in azienda. Apertura anche per le forze dell'ordine con l'idea di destinare più quattrini per alzare gli stipendi e per escluderli dalla stretta sul turnover che colpirà i dipendenti pubblici e che prevede che ogni quattro che andranno in pensione se ne assumeranno solo tre. Qualche chance anche per l'idea di un aiuto di 500 euro alle famiglie più in difficoltà con figli piccoli. In ballo c'è anche il canone RAI che dal 2025 tornerà a 90 euro l'anno, mentre la Lega insiste per mantenerlo a 70. Ma le proposte in Parlamento Sono numerosissime e continua il dibattito su alcuni temi come quello sulle pensioni minime che avrebbero un aumento di appena 3 euro al mese o quello sulle tasse, sui profitti di chi compra e vende Bitcoin e altre criptovalute che raddoppierebbe.