Sì, vediamo come sono andate le borse azionarie nel corso degli ultimi giorni, perché davvero la nuova presidenza di Donald Trump e i dazi introdotti hanno cambiato tutto. Andiamo a vedere perché. Guardate, questi sono gli indici azionari di borsa statunitensi, italiani e tedeschi dal 20/01, cioè da quando Trump è alla Casa Bianca. Due storie molto diverse, l'Europa che prima sale anche spinta dalle promesse di riarmo europeo che avrebbero voluto dire più investimenti pubblici e poi però tracolla nel corso degli ultimi giorni con le decisioni sui dazi. L' S&P 500 invece Wall Street è sostanzialmente, ormai da settimane in territorio decisamente negativo, ha perso, migliaia di miliardi di dollari, più che età dell'oro, che è stata annunciata da Trump vorrebbe dire età della pietra per come sta portando giù i corsi azionari, staremo sempre a vedere. Ovviamente, siamo solo all'inizio di questo mandato. Le cose stanno andando male anche per i miliardari che hanno appoggiato o comunque si sono riposizionate rispetto a Donald Trump. Elon Musk dall'inizio dell'anno ha perso 110 miliardi di dollari in borsa, soprattutto per la svalutazione della sua società Tesla, Jeff Bezos -38 miliardi, Zuckerberg -19, l'unico che sorride Warren Buffett che, forse non è un caso, non era all'inaugurazione di Donald Trump a Washington. Quando la crescita globale scricchiola l'oro sale e infatti +10%, oltre 3000 $ l'oncia nel corso delle ultime settimane. Invece se restringiamo il quadro agli ultimi giorni, il petrolio è la commodity che scende -14%, sotto 70 $ al barile, siamo sui livelli del 2021, e questo è indicativo su quanto si teme una recessione. E questo però invece mostra un grafico che sale inaspettatamente. Perché? Perché l'incertezza economica negli Stati Uniti siamo ai livelli della pandemia. Sostanzialmente le aziende e i consumatori non hanno idea di cosa accadrà ai loro portafogli e al loro reddito, tanto quanto accadeva nel 2020. E in effetti i cali in borsa sono pari sostanzialmente a quelle settimane. Cosa si teme? Una recessione, recessione negli Stati Uniti che fino alle elezioni era un'economia in piena espansione e infatti allora il rischio era del 15%, oggi è salito al 35%, una probabilità su tre, che si finisca in recessione. E il mercato se n'è accorto e dunque ha accolto in maniera decisamente diversa il secondo mandato di Donald Trump, -14% del S&P 500 da allora, soprattutto i titoli tecnologici rispetto al primo mandato del 2017 quando insomma la borsa festeggiava un +4%. A te.