Coronavirus, proposta franco-tedesca per il Fondo ripresa

19 mag 2020
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Il fondo per la ripresa che dovrà aiutare l'Europa a uscire dalla crisi sarà dotato di 500 miliardi di euro che la Commissione europea chiederà in prestito sui mercati, emettendo titoli di Stato. E' quello che prevede la proposta franco tedesca. Si tratta di un importante passo verso l'emissione di debito comune, garantito, cioè, da tutti i Paesi europei. I soldi raccolti dalla Commissione sarebbero girati agli Stati membri in base alle necessità, privilegiando, quindi, i Paesi e i settori più colpiti e la cosa più importante è che non si tratterebbe di prestiti, ma i soldi non sarebbero, per così dire, gratis, perlomeno non tutti. Per quanto la Commissione si è dotata di una tripla A, considerata, quindi, un debitore più che affidabile e possa chiedere soldi in prestito ai mercati a interesse praticamente zero, prima o poi i bond emessi da Bruxelles, questi 500 miliardi del fondo per la ripresa, dovranno essere rimborsati e per ripagarli verrà usato il budget europeo con fondi ai quali tutti gli Stati dovranno contribuire. La Germania, ad esempio, si impegnerà per più di un quarto dell'intera cifra. Dunque, se alla fine bisogna metterci i soldi, dove sarebbe la convenienza? Innanzitutto, grazie al Recovery Fund i soldi arriverebbero subito e andrebbero rimborsati, prevedibilmente, dopo molti anni. Poi, non c'è una correlazione tra la quota di partecipazione di uno Stato al budget comunitario e quanti soldi riceverà. La quota a carico dell'Italia, ad esempio, potrebbe essere di circa 70 miliardi di euro, ma, in quanto Paese tra i più colpiti, ne potremo magari ricevere 90 o 100. Decine di miliardi potrebbero, quindi, essere completamente a fondo perduto, soldi, cioè, da non restituire e che non andrebbero a gravare in alcun modo sui nostri conti, un po' come accade ora ai Paesi che ricevono più fondi europei di quanto versino. In ogni caso, come e quando questi 500 miliardi raccolti sul mercato andranno rimborsati non è ancora pienamente definito. Chi riceve soldi, secondo Angela Merkel, dovrà però impegnarsi a seguire un'agenda di riforme e a mantenere in ordine i conti pubblici, una condizione che non mancherà di suscitare un dibattito nelle prossime settimane. Per diventare realtà, la proposta franco-tedesca dovrà mettere d'accordo tutti e 25 gli altri Stati dell'Unione e non sarà un'impresa da poco.

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