Farmindustria, l'Ue si fermi su riduzione brevetti farmaci

27 mar 2024
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Non diminuire la durata dei brevetti industriali dei farmaci, per non disincentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove medicine. È la richiesta avanzata da Farmindustria, l'associazione delle imprese farmaceutiche, nei confronti dell'Unione europea, che ha in discussione un pacchetto di regole in arrivo al parlamento di Strasburgo il 10 aprile. Tra queste la riduzione della protezione della proprietà intellettuale che impedisce, per i primi anni, ad altre aziende di accedere ai dati del nuovo farmaco, le ricette dell'associazione aderenti a Confindustria, presieduta da Marcello Cattani, sono state presentate nel corso di un evento svoltosi negli studi Sky di Milano con la partecipazione, tra gli altri, del ministro delle imprese, Adolfo Urso e di quello della PNRR, Raffaele Fitto. Titolo dell'incontro: innovazione e valore strategico dell'industria farmaceutica in Italia e in Europa. "Investire in ricerca e sviluppo e quindi darci la possibilità di scoprire nuovi farmaci e curare nuove malattie, dobbiamo avere una garanzia, che è quella del brevetto. Stati Uniti ormai ha 14 anni, complessivamente, la Cina l'anno scorso ha allungato la proprietà intellettuale sino a raggiungere i 14 anni. Bene, l'Europa vuole accorciare, voleva scendere a 6 e quindi questa è la direzione giusta per portare l'Europa in una deriva di povertà rispetto alla scoperta scientifica, alla capacità di attrarre investimenti e portare competenze per fare ricerca in Europa e non ce la possiamo permettere".

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