Nella manovra, il Governo ha messo sul piatto 40 miliardi in tre anni per il taglio delle tasse. Di questi, 8 miliardi sono per il 2022, ma su come utilizzarli, ha deciso di passare la parola al Parlamento. Gli interventi nelle intenzioni del Governo, dovrebbero andare a ridurre sia l'Irpef per lavoratori e pensionati, che l'Irap per le imprese. Ma il mix di misure lo decideranno Deputati e Senatori, nel corso dell'esame e dell'approvazione della Legge di Bilancio. Le posizioni partono distanti, se fosse per Matteo Salvini, gli 8 miliardi andrebbero tutti a partite IVA, commercianti e lavoratori autonomi. La Lega inoltre, ha presentato una proposta per aumentare da 65 mila a 100 mila euro, la soglia di reddito al di sotto della quale, le partite IVA pagano un'aliquota fissa al 15%. Meloni metterebbe tutti i soldi per tagliare il cuneo fiscale, che rappresenta la differenza, tra quanto un'azienda spende per un lavoratore e quanto quest'ultimo prende di netto in busta paga, avvantaggiando in parte le imprese e in parte i dipendenti. Berlusconi chiede di rivedere l'Irap e abbassare le tasse sui risparmi. Per il centro-sinistra, l'attenzione va concentrata sulla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori e il taglio dell'Irpef per i ceti medio-bassi, con il Movimento 5 Stelle che interverrebbe anche sugli autonomi. Sia Confindustria che i sindacati poi, vorrebbero che tutti i soldi andassero alla riduzione del cuneo fiscale, anche se la prima vorrebbe che il taglio servisse a ridurre i costi delle imprese e i secondi che andasse ad aumentare la busta paga dei lavoratori. Su ogni decisione futura, vale la considerazione del direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini, gli 8 miliardi per la riduzione delle tasse sono un tesoretto, che sarebbe meglio non disperdere in tanti diversi interventi, se si vuole che il taglio sia visibile nel portafoglio dei cittadini.