È un terreno scivoloso e che divide, quello sul quale si muove la proposta degli industriali di chiedere ai lavoratori, il Green Pass anti-Covid per entrare nelle fabbriche e negli uffici. Un'idea che il Governo, con il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, respinge in quanto proposta unilaterale, ma senza alzare barricate e invitando a un confronto costante. L'ipotesi di Viale dell'Astronomia, nata con l'intento di salvaguardare la salute ed evitare nuove chiusure che danneggerebbero l'economia, prevede che il dipendente non vaccinato, possa essere spostato ad altri incarichi, ma anche sospeso, con evidenti ricadute sulla busta paga. Per tradurla, in pratica sarebbe necessaria una Legge, come quella per medici e infermieri. Una possibilità, auspicata dalla Presidente del B20 ed ex numero uno degli industriali, Emma Marcegaglia. "Sono d'accordo ci sia un provvedimento del Governo su questo, con comunque un dialogo con le imprese e i lavoratori, per non creare, come dire, situazioni di tensione inutili". Contrari i sindacati, che parlano di effetti discriminatori, di violazione della riservatezza e critici, sono anche diversi imprenditori. La Coldiretti per esempio, sottolinea che col Green Pass, sarebbe difficoltosa la raccolta nelle campagne e la vendemmia. Non solo perché molti italiani non hanno ricevuto le due dosi del siero, ma anche perché circa un quarto dei lavoratori stagionali, sono stranieri. Meno netta la posizione di altre categorie, come quella dei negozianti, Confcommercio richiama l'Esecutivo "all'accortezza", per bilanciare il contrasto alla pandemia con la ripresa economia. In questo caso, la preoccupazione principale, è che la certificazione verde chiesta ai clienti, possa frenare gli affari. Spicca intanto la proposta di Brunello Cucinelli, l'imprenditore della moda, pensa di mettere in aspettativa per sei mesi i suoi dipendenti non vaccinati, garantendo loro lo stipendio.