Il mercato del lavoro, almeno apparentemente, ad agosto non ha registrato grandi movimenti. Il tasso di disoccupazione rispetto al mese precedente risulta, infatti, stabile all’11,4 per cento, ma in termini di persone che lavorano, che non lavorano o che un lavoro nemmeno lo cercano qualcosa è cambiato. Se il numero dei disoccupati è rimasto, infatti, sostanzialmente stabile, siamo sempre molto vicini ai 3 milioni di persone e le differenze rispetto a un mese o a un anno fa sono quasi impercettibili, quello degli occupati è cresciuto sia su base mensile che su base annua. In particolare, rispetto a un anno fa, si registrano oltre 160.000 occupati in più e, tra questi, a crescere è soprattutto il lavoro dipendente e a tempo indeterminato, mentre è in calo il numero degli autonomi. A guardare i dati, sono soprattutto gli ultracinquantenni a far crescere il numero degli occupati. È questa l’unica fascia di età in cui si registra un aumento, mentre in tutte le altre predomina il segno meno. Piccoli segnali positivi anche sul fronte dei giovani. Il tasso di disoccupazione risulta in calo mensile di quasi mezzo punto percentuale, al 38,8 per cento. Escludendo, però, dal calcolo gli inattivi, vale a dire quelli che studiano o che un posto nemmeno lo cercano, il tasso dei senza lavoro, tra i quindici e i ventiquattrenni, risulta pari al 10,2 per cento, cioè è disoccupato un giovane su dieci. In calo di oltre il 2 per cento su base annua anche il numero degli inattivi, di coloro, cioè, che non cercano lavoro, spesso perché sfiduciati rispetto alla possibilità di trovarne uno.