La disoccupazione, a febbraio, scende al 10,2%. Un tasso che resta elevato ma risulta in lieve calo rispetto a gennaio. È uno dei dati pubblicati nel report mensile dell'Istat, che mostra un mercato del lavoro con luci e ombre. Da una parte si interrompe una scia negativa che andava avanti da settembre e che ha portato alla perdita, in 4 mesi, di oltre 400 mila posti di lavoro. Inoltre, alcuni dati, sempre su base mensile, mostrano un miglioramento, come il numero di occupati che aumenta di 6000 unità o il lieve calo dei disoccupati, dopo due mesi di forte crescita o una stabilizzazione, come il tasso di occupazione fermo al 56,5%. Dall'altra parte, però, se si allarga lo sguardo e si fa il confronto con un anno fa, si colgono tutti i danni causati da un anno di pandemia. Rispetto a febbraio 2020 si registrano quasi 950 mila occupati in meno. Il tasso di occupazione è oggi di oltre due punti percentuali più basso e la disoccupazione è di mezzo punto più alta e questo, nonostante da oltre un anno, sia in vigore il blocco dei licenziamenti. A crollare, rispetto a febbraio del 2020, sia il numero di lavoratori dipendenti, soprattutto a termine, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato, che quello degli autonomi. Sempre, rispetto a un anno fa, aumentano i disoccupati, ma soprattutto gli inattivi, coloro, cioè, che un lavoro non lo hanno e nemmeno lo cercano, spesso perchè sfiduciati sulla possibilità di trovarne uno.