Manovra 2023 da 35 miliardi, due terzi per il caro bollette

22 nov 2022
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La lotta al caro bollette fagocita i 2/3 della manovra 2023. Vengono confermati e aumentati i crediti di imposta, passano da 40 a 45% per le industrie più energivore, dal 30 al 35 per le piccole attività come bar e ristoranti. Per le famiglie aiuti per bollette ai nuclei meno abbienti sale da 12 a 15 mila euro il reddito Isee, quindi si amplia la platea dei beneficiari. Parte delle risorse per questi interventi vengono dalla ridefinizione della tassa sugli extra profitti. Alzando l'aliquota dal 25 al 35% il Governo dichiara di voler recuperare 2 miliardi e mezzo. Tra le altre misure la più costosa, vale oltre 4 miliardi, è l'abbassamento delle tasse per i lavoratori delle fasce più basse il taglio al cuneo fiscale. Prorogato il 2% di sconto per i redditi fino a 35 mila euro, aggiunto un altro punto percentuale, quindi sale al 3% lo sconto per i redditi fino a 20 mila euro. Sul lato fiscale il Governo annuncia diverse forme di tasse piatte per gli autonomi, 15% per le partite IVA fino a 85 mila euro dai 65.000 precedenti. Per i dipendenti tassa piatta che scende dal 10 al 5% sui premi di produttività fino a 3 mila euro. Sul reddito di cittadinanza parte un periodo transitorio per accompagnarne la sostituzione dal 2024 con altri strumenti ancora da definire. Dal 2023 per chi è abile al lavoro non più di 8 mesi di sussidio, che decade al rifiuto della prima offerta congrua. Risparmio stimato in poco più di 700 milioni su una spesa complessiva da 8 miliardi l'anno. Sul fronte pensioni per evitare il ritorno della legge Fornero dal primo gennaio possibilità di andare a riposo a 62 anni, con 41 di contributi. Sempre in tema pensioni, la rivalutazione degli assegni per l'inflazione sarà maggiore per le pensioni più basse e via via minore per quelle più ricche. Per le misure sociali, destinati circa 2 miliardi e mezzo con incrementi dell'assegno unico per le famiglie più numerose, e un mese di congedo parentale facoltativo sarà retribuito all' 80%, non più al 30% come gli altri mesi. Non scende l'Iva su pane e latte, ma vengono stanziati 500 milioni contro il caro carrello, saranno selezionati con decreto alcuni alimenti a cui abbassare il prezzo per gli incapienti, usando la rete dei Comuni.

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