Il governo l'ha confermato, nella manovra, che si vuole prudente perché le risorse sono poche, la sanità occupa un posto di rilievo insieme a salari, famiglia e pensioni. Ma per garantire quanto chiesto dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per l'anno prossimo bisogna trovare 4 miliardi sui 30 totali che varrebbe l'intera legge di bilancio. Soldi necessari per rimpolpare il Fondo Nazionale, quest'anno poco al di sotto dei 130 miliardi, ma l'operazione non è semplice, tanto che sono in corso verifiche per vedere se l'obiettivo possa essere centrato. I denari servono per garantire le cure pubbliche ma anche per dare ossigeno al personale sanitario ed evitare fughe nel privato, dove appaiono sempre più allettanti paghe e carichi di lavoro. Per i sindacati quanto utilizzato non sarebbe nemmeno sufficiente, servirebbero 5 miliardi in più ogni anno per il prossimo decennio per potenziare la prevenzione e gli ospedali. Se si esclude la breve parentesi della pandemia, da anni, la sanità è stretta fra spending review e blocco del personale, e secondo uno studio della Fondazione Gimbe, l'Italia risulta essere fra gli ultimi per la spesa fra i Paesi più industrializzati. Nell'ultimo quadro di finanza pubblica, elaborato dal governo ad aprile, la spesa sanitaria risulta pari al 6,7% del prodotto interno lordo e nei prossimi due anni, salvo revisioni, è destinato a calare. Che le risorse siano insufficienti emerge anche dall'ultimo rapporto dell'European House Ambrosetti dove si raccomanda di aumentare l'impegno, compresa la spesa farmaceutica. Un settore, quello legato alle medicine, che in Italia vale il 2% del PIL, spiegano gli esperti, e che potrebbe generare ulteriore ricchezza e crescita economica se si creasse un ambiente più favorevole per aumentare gli investimenti dall'estero.