Sì, queste parole di Giorgetti hanno terremotato la politica e in parte anche l'economia, la borsa, nelle ore proprio di reazione alle dichiarazioni del Ministro dell'Economia ha reagito male, ha perso un punto e mezzo percentuale. Andiamo a rileggere alcune parole di Giorgetti, chiarite anche da quelle fonti del Ministero dell'Economia che dicono, sì, ci sarà un contributo per le grandi aziende ma invece gli individui sono esclusi, rileggiamole, che appaiono apparentemente chiare. Sicuramente un concorso per quanto riguarda le entrate ci sarà, ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non semplicemente per le banche ma appunto anche per altre grandi aziende. Il Ministro Giorgetti ha fatto l'esempio della Difesa, il settore della Difesa, che ovviamente ha aumentato la propria produzione e anche i propri bilanci, visti i conflitti in corso e gli ordini che sono in arrivo dagli eserciti europei e fa subito capolino Leonardo, che infatti nelle prime ore ha reagito male in borsa e i cui ordini chiaramente sono in crescita per via della situazione geopolitica e della corsa al riarmo che la stessa politica ha chiesto agli eserciti del continente, tra l'altro il fatto che le tasse sarebbero in qualche modo aumentate ce l'aveva detto già lo stesso Governo nel piano strutturale di bilancio, con la pressione fiscale, che a legislazione vigente, era prevista in crescita in tutti gli anni. Staremo a vedere poi se sarà modificata con la manovra. Perché questi sacrifici il Ministro Giorgetti li ha richiesti? Perché nel piano strutturale di bilancio nello scheletro dei conti pubblici degli anni prossimi, noi dovremo passare da un saldo tra entrate e uscite di meno 75 miliardi a invece risparmiarne 35-36 ogni anno, cioè sono decine di miliardi di euro che vanno risparmiati e trovati per non far decollare il debito pubblico e dall'altra parte ridurre le tasse, come vuole fare il Governo nella manovra, 25 miliardi da trovare. E quanti ce ne sono in cassa? Circa 13 tra il miglioramento dei conti pubblici e dei fondi stanziati precedentemente, tutto il resto è da trovare con delle ipotesi tra cui anche compare una tassa, un contributo sulle grandi aziende, sulle banche ma anche su tutte le grandi aziende che hanno guadagnato dalla situazione contingente. In Francia in realtà stanno già muovendosi in questa direzione e anche nel Regno Unito. Il neo primo Ministro Barnier ha detto, serve un contributo straordinario da 300 grandi aziende con ricavi oltre un miliardo di euro, la c'è tutto un piano di 60 miliardi di contenimento del debito perché in Francia stanno ancora peggio di noi, per quanto riguarda il debito aggiuntivo.