Poste e Tim, matrimonio all'italiana

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2 giorni fa

Torna PT. La vecchia Poste e Telegrafi. La più recente Poste e Telecomunicazioni. E da qualche ora l'acronimo è perfetto per l'ultimo matrimonio: Poste c'è sempre e la T sta per TIM. Si è fatto in fretta, anche se non proprio a sorpresa. Poste ha deliberato l'acquisto del 15% delle azioni di TIM in possesso della francese Vivendi nel CDA dello scorso 26 marzo, e il 29 ha finalizzato l'accordo con i francesi per l'acquisto. Ora è il socio di riferimento di TIM. L'operazione riporta sotto l'ombrello italiano e pubblico il controllo della società telefonica, che aveva vissuto negli ultimi tempi un periodo non facile nella governance per il rapporto travagliato tra il socio francese e la dirigenza italiana. Il valore dell'operazione è pari a 684 milioni. Il prezzo per azione 29.75 centesimi, stabilito sulla base dell'equa valutazione chiesta a Rothschild. L'acquisto è interamente finanziato da fondi già disponibili. È previsto un rapido ingresso nel board di TIM dei rappresentanti del gruppo guidato da Matteo Del Fante, se non un vero e proprio cambio di vertici, non improbabile. L'assemblea di TIM è convocata il prossimo 24 giugno per l'approvazione del bilancio. Eventuali dimissioni che si verificassero potrebbero giustificare un'assemblea straordinaria prima di quella data. Risollevare la redditività della società di telecomunicazioni è la mission e uno degli strumenti potrebbe essere l'accordo con la francese Iliad, di cui si parla da tempo, per condividere la divisione consumer di TIM. Si aprono pure, si legge nel comunicato di Poste, concrete possibilità di sinergie sui servizi finanziari e di pagamento, le assicurazioni, l'energia. .