Tasse rinviate per le imprese più colpite dagli ultimi blocchi: è questo il cuore del quarto decreto Ristori, con cui il governo ha posticipato al 30 aprile 2021 i versamenti di Irpef, Ires e Irap a tutte le partite IVA e imprese con fatturato inferiore ai 50 milioni e che hanno subito una perdita di almeno un terzo del fatturato nei primi 6 mesi dell'anno rispetto al 2019. Per tutte le altre aziende, invece, lo spostamento delle scadenze si ferma solo al 10 dicembre, con diversi contribuenti che lamentano di aver già pagato. Per chi invece ha perso un terzo del fatturato a novembre, vengono rinviati al 16 marzo dell'anno prossimo i versamenti delle ritenute, dell'IVA e dei contributi previdenziali di dicembre. Entrambi i rinvii si applicano anche a tutte quelle attività economiche che sono state chiuse con il DPCM del 3 novembre, come quelle nelle zone rosse ei ristoranti delle zone arancioni. Per quanto riguarda invece i programmi di recupero dell'evasione fiscale, slittano a marzo 2021 le scadenze dei pagamenti per la rottamazione e il saldo e stralcio relativi alle rate scadute nel 2020. Vengono anche riammessi alle rateizzazioni i contribuenti che non avevano pagato le rate dovute o lo avevano fatto in ritardo. Oltre al capitolo dei rinvii fiscali c'è poi quello dei bonus dei ristori, per chi non riesce a lavorare. Per gli stagionali del turismo e dello spettacolo è deciso il quarto assegno da 1000 euro, ce ne sono invece 800 per i lavoratori dello sport. E infine il governo ha deciso una serie di aiuti da altri settori: ci sono fondi per lo spettacolo e il cinema, l'agenzia di viaggio, le fiere e i congressi, lo sport e gli agenti di commercio. Insomma, a 8 miliardi di euro per tamponare l'emergenza economica, in particolare quella delle aziende, ma che non possono accontentare tutti. Resta fuori dal decreto, infatti, il sussidio per i dipendenti in cassa integrazione, che hanno visto da mesi tagliato di circa un terzo il loro stipendio e la proroga del reddito d'emergenza.