Un piano per cercare di portare l'Italia fuori dalla gravissima crisi causa pandemia ma anche per mettere mano a quelle tante riforme che il nostro Paese attende da moltissimi anni, a cominciare dalla riforma della Pubblica Amministrazione, della Giustizia, le semplificazioni, la concorrenza. Allora, eccoli sono 191,5 miliardi quelli in arrivo dall'Europa tra prestiti 122,6 e aiuti a fondo perduto, ricordiamo che i prestiti dovranno essere restituiti. Per fare cosa? Eccole qua, sono le sei missioni del piano: digitalizzazione innovazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, e salute. Diciamo che tra tutte le sei spiccano le prime due: i 57,5 miliardi per la transizione ecologica e i 43,5 per la digitalizzazione, cioè le grandi trasformazioni che dovranno cambiare il volto al nostro Paese nei prossimi anni. Ecco che vediamo le percentuali, infatti, la rivoluzione verde si prende ben il 38% del totale della somma destinata per il Piano di Ripresa e Resilienza, il 25% va alla digitalizzazione. Al Sud una fetta importante di questi investimenti: ben il 40%, questa volta davvero il Sud potrà contare su un'enorme massa di miliardi che dovrebbero veramente mettere una marcia in più alla ripresa di questa parte fondamentale del nostro Paese. Ma vediamo ancora che complessivamente i soldi a disposizione sono ben di più dei 191,5 perché a questi vanno sommati innanzitutto quei 30 quasi 31 del Fondo Complementare Nazionale. È un fondo finanziato in deficit con l'ultimo scostamento di bilancio e anche quei 13,5 miliardi del React-Eu che sono altri fondi europei. Considerando anche i prestiti per i progetti già esistenti il totale supera i 230 miliardi. Ma i fondi nazionali che si aggiungono a quelli europei in realtà copiano le missioni già esistenti, eccoli qui, li vediamo, quindi sono.. ricalcano le sei missioni quindi ecco perché vanno ad aggiungere denari alla transizione ecologica che, nel complesso, può contare su 70 miliardi ed ecco anche perché il totale delle risorse destinate alla sanità, dai 15 miliardi del Next Generation EU, salgono addirittura a circa 20 ma tutto questo con l'obiettivo di portare il PIL a crescere oltre il 3,6% al 2026, ultimo anno del Piano, e l'occupazione a salire di più del 3%.