Rendere più digitale il Paese è la prima missione del Piano Italiano per la Ripresa. 50 miliardi di euro tra fondi europei e nazionali da spendere in una serie di progetti che spaziano dalle reti internet veloce, agli incentivi per le imprese, all'innovazione, passando per la modernizzazione di scuola, sanità e turismo. Questo pilastro del Recovery Plan italiano, secondo per risorse solo all'ambiente, assorbe il 27% dei soldi a disposizione. Entrando nel dettaglio vediamo che oltre 18 miliardi sono destinati a transizione 4.0, il programma di agevolazioni fiscali per le imprese che investono in tecnologia e ricerca. Questa voce, che punta a ringiovanire l'industria, vale quasi il triplo dei quattrini per la banda larga, fissa e mobile, cioè connessione internet fino a 20 volte più veloce dell'attuale, che interesserà soprattutto ospedali, scuole e le zone dove si naviga a rilento. Al settore spaziale vanno 2,29 miliardi, in parte per finanziare progetti già nel cassetto, ma anche per sviluppare tecnologie come quelle satellitari utili per monitorare i cambiamenti climatici. La dote per rendere più digitale la Pubblica Amministrazione è di quasi 11 miliardi. L'obiettivo è snellire la burocrazia, abbattere gli ostacoli che incontrano i cittadini quando hanno a che fare con la macchina statale, ridurre i costi e velocizzare i tempi della Giustizia. Nella prima missione, infine, sono inclusi anche i fondi per turismo e cultura, oltre 8 miliardi, per un'ampia gamma di interventi. Si va dalla sicurezza sismica alla valorizzazione dei siti storici, anche attraverso le tecnologie digitali, per potenziare quelli che Mario Draghi ha definito due settori chiave per l'Italia.