Sicurezza lavoro, un terzo delle morti bianche per Covid

12 mag 2021
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Non si può restare insensibili alla morte di una ragazza schiacciata da una macchina tessile, così come a quella di qualsiasi altra persona che perde la vita mentre lavora, ma vogliamo capire se in Italia le cose negli ultimi tempi sono peggiorate e quanto sta pesando l'epidemia. Nei primi tre mesi di quest'anno l'INAIL segnala 185 morti bianche, contro le 166 dello stesso periodo del 2020. Vanno fatte alcune considerazioni, la prima è che eventi disastrosi che coinvolgono molte persone, ricordiamo il crollo del Ponte Morandi, possono determinare picchi di infortuni in un arco di tempo ristretto, la seconda è che nel primo trimestre dell'anno scorso, l'emergenza sanitaria era all'inizio e il lockdown iniziato a marzo, influenzando solo in parte queste cifre. Con molte attività chiuse per contenere i contagi e tante persone a casa per lo Smart Working, si sono ridotti gli incidenti stradali nel tragitto casa-lavoro, che sono conteggiati tra i decessi di questo tipo e rappresentano oltre un quarto del totale. Il Covid, come ha sottolineato l'ISTAT, ha però in parte compensato questa situazione con un sensibile aumento delle morti e l'INAIL aggiunge che dal gennaio dell'anno scorso, circa un quarto delle denunce di infortunio sono dovute a infezioni da Coronavirus, e al marzo del 2021, per questo motivo, in 551. Circa un terzo del totale hanno perso la vita. Non a caso abbiamo parlato di denunce, cioè segnalazioni, che di solito sono più numerose dei casi accertati, un'operazione che richiede del tempo. Se consideriamo solo i casi verificati e i dati precedenti alla pandemia, si nota che, dal 2015 al 2019, gli incidenti sono scesi del 2,8% e le morti del 13,3%. La diminuzione più marcata, se andiamo più indietro con la memoria, negli anni 80 si superavano i 2000 decessi, 3000 dieci anni prima e ancora di più durante il boom economico, ciò non vuol dire che vada tutto bene, in Italia la media delle morti bianche è superiore a quella europea, inoltre da 5 anni le ispezioni nelle aziende sono in costante calo, nonostante l'alto numero di irregolarità che emergono dai controlli.

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