Sembra quasi un refuso dal 2.4 al 2.04 del rapporto deficit Pil invece è una differenza dello 0.36% (6 miliardi e mezzo) che rimette in carreggiata la nostra trattativa con Bruxelles e il nostro spread. Conte ha offerto all’Europa il risultato di una mediazione raggiunta in extremis con i due azionisti del governo, Lega e Movimento 5 Stelle, ovvero una sforbiciata di più di 4 miliardi ai due provvedimenti bandiera quota 100 e reddito di cittadinanza (di cui comunque non sappiamo ancora nulla). Più che di tagli il Presidente del Consiglio ha parlato di una questione di stime tecniche (si pensava cioè che i due provvedimenti sarebbero costati di più) a cui si aggiungono qualche taglio alla spesa, dismissioni di immobili e partecipazione dello Stato. Nessun accordo, la trattativa è ancora aperta, ma comunque ci si chiede: valeva la pena di trascinare la cosa per 2 mesi e mezzo con l’Europa (con tutto quello che ne è conseguito in termini di spread) per poi concedergli quasi quanto chiedevano fin dall’inizio, oppure è stata una tattica per arrivare a concedere all’Europa comunque meno di quello che chiedeva?.