Due cose sono mancate al World Economic Forum di Davos: la neve, in questa edizione inedita primaverile, e i russi banditi dal meeting assieme ai loro apprezzatissimi party notturni; ma è stato anche il Forum di ritorno alla normalità dopo l'edizione on-line; una normalità però marcata dall'emergenze globali; a partire, ovviamente, dalla guerra in Ucraina, al centro di ogni dibattito con il doppio intervento del presidente Zelensky, vera star del forum 2022 e da crisi nasce crisi tra il grano ucraino bloccato nei porti alla necessità europea di ridisegnare la propria strategia energetica. Da Davos non sono arrivate soluzioni o almeno non pubblicamente, ma c'è stata una presa di coscienza collettiva. I termini crisi, allarme, carenza di energia, carestia, recessione sono risuonati nei corridoi del centro congressi. Davos è ovviamente anche un ottima oppurtunità di concludere affari e di esplorare nuove possibilità per le aziende partecipanti. Ma l'ombra più imponente rimane sulla globalizzazione, che dopo Covid e la guerra in Ucraina sembra avere bisogno di un check-up. Oggi è facile accorgersi di quanto sei importante avere una propria autonomia energetica, alimentare e tecnologica ma abbandonare la globalizzazione significherebbe anche dire addio a tanti buoni affari per le aziende e al processo che ha portato fuori dalla povertà centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Che qualcosa non funzioni si nota anche qui, i russi non ci sono e i partecipanti cinesi sono una rarità, un cambio di marcia 180° dopo che gli stessi Xi Jinping and Putin avevano occupato Il posto d'onore all'edizione degli anni scorsi, come sottolineano a microfoni spenti anche alcuni partecipanti che vedono il rischio di un occidente, che perfino nell'evento che per definizione punta al dialogo globale, guarda al proprio ombelico. "Dopo due anni di pandemia il World Economic Forum è tornato in presenza, in versione primaverile. Ma già si sa che il Forum di Davos che tornerà presto alle origini e che l'anno prossimo tutto questo sarà ricoperto di neve e di ghiaccio.".