È l'azienda che possiede la parte più rilevante di ripetitori e cavi della penisola, che controlla TIM, un colosso delle telecomunicazioni da oltre 40 mila dipendenti, assume un ruolo cruciale anche alla luce previsti dal piano nazionale di ripresa. Ecco il grande interesse intorno al suo futuro. Ma chi detiene oggi le redini? Il principale azionista è Vivendi, il gigante francese dei media, guidato dal finanziere Vincent Bolloré, con molti e antichi interessi dalle nostre parti. Ha in mano poco meno del 24% del gruppo seguito da cassa depositi e prestiti, il braccio finanziario dello Stato, che ha una quota che sfiora il 10. Il resto è detenuto dal mercato con un nutrito elenco di gruppi italiani ed esteri; Tim è a sua volta il socio di maggioranza di Fibercop, l'azienda che gestisce la rete secondaria quella che collega gli armadietti in strada con case ed uffici, e che è anche una delle società che sta costruendo la rete a fibra ottica per la trasmissione dei dati ad alta velocità. A Fibercop partecipano anche Fastweb e Cake & Art: quest'ultima è proprio il fondo americano che ha lanciato un'offerta per comprare Tim. È uno dei protagonisti di Wall Street con attività in tutto il mondo valutate 400 miliardi di euro che spaziano dai cosmetici Bell in Germania, telefonia in Spagna, passando per immobili ed energia. Nel suo portafoglio non ci sono solo multinazionali ma anche realtà più piccole come ad esempio, l'umbra CMC Machinery che produce imballaggi. Ha circa 1700 dipendenti e non è considerato un fondo speculativo, cioè dedito ad operazioni rischiose o spericolate.