La situazione ora è messa nero su bianco. L’Italia soffre di squilibri economici eccessivi. Lo scrive la Commissione europea nel rapporto sul debito appena presentato, in cui si evidenzia la violazione delle regole del Patto di stabilità qualora non dovessero essere adottate quelle misure strutturali aggiuntive pari allo 0,2 per cento del PIL, che il Governo si è impegnato a varare entro aprile. Si vuole, però, dare un’ultima chance all’Italia e per questo ogni decisione viene rinviata a maggio. A quel punto, in assenza di una manovra correttiva credibile, la procedura di infrazione sarà inevitabile. “Dovremmo aprirla già oggi, ma abbiamo deciso di aspettare”, dice il vicepresidente Dombrovskis, capofila dell’ala rigorista nella Commissione. Anche stavolta, però, ha prevalso la linea del dialogo, voluta soprattutto dal presidente Juncker e dal commissario Moscovici, che si dice fiducioso che il Governo di Roma manterrà gli impegni presi. L’Italia non è sola a essere oggetto di richiami, c’è persino la Germania colpevole di eccesso di surplus. Rimaniamo, però, uno dei Paesi dagli equilibri precari. Pesano l’ammontare del debito stabilizzato, ma non in calo, la disoccupazione troppo alta e la produttività troppo bassa e preoccupa anche l’ammontare eccessivo di crediti bancari deteriorati su cui – dice la Commissione – bisogna fare di più e la decisione di voler rimborsare i possessori di obbligazioni subordinate e gli istituti in difficoltà. Bruxelles evidenzia anche i rischi per il rallentamento negli ultimi mesi del percorso delle riforme che potrebbe avere effetti negativi sul PIL dell’intera Eurozona. Non mancano apprezzamenti, specie per il fatto che l’Italia, seppure in modo più timido rispetto al resto d’Europa, sia finalmente tornata a crescere; apprezzamenti evidenziati anche dal ministro Padoan, che ammette però che ora bisogna fare di più anche perché un aggiustamento del debito è nell’interesse nazionale.