La Banca Centrale Europea intensifica la sua azione contro la crisi economica causata dalla pandemia, oltre a lasciare i tassi d'interesse invariati a zero, aumenta di 600 miliardi il suo programma di acquisto di titoli di stato. Il piano, lanciato dopo i primi tentennamenti a marzo, doveva inizialmente valere 750 miliardi di euro e scadere a dicembre, ora la sua potenza di fuoco è stata aumentata a mille 350 miliardi e la scadenza è stata spostata almeno di 6 mesi e comunque fino a che l'emergenza non sarà finita. Secondo Christine Lagarde, grazie ai piani di stimolo, una timida ripresa potrà iniziare già nella seconda metà dell'anno. Quest'anno, comunque, stima l'Eurotower, il Pil dell'eurozona crollerà dell'8,7%, per poi recuperare a più 5,2 l'anno prossimo. Il programma straordinario di acquisto di titoli di stato è, tra tutte le azioni messe in campo dall'Europa, l'unica che finora ha iniziato a dispiegare i suoi effetti. Nell'ambito del programma La Bce ha già comprato titoli di stato per 186 miliardi. Il piano lascia all'Eurotower una sufficiente libertà di decidere cosa acquistare e in quale quantità, anche al di là del sistema di quote in base al quale gli acquisti vanno fatti in proporzione al peso dei singoli Paesi. Tra marzo e maggio Francoforte ha comprato titoli di stato, cioè debiti italiani per oltre 37 miliardi di euro, una quantità in proporzione maggiore rispetto a quella consentita dal sistema delle quote. Gli acquisti della Bce hanno l'effetto di calmare i mercati, raffreddando lo spread e aiutando a mantenere sotto controllo i tassi ai quali gli stati si indebitano, non solo, i titoli di stato acquistati dall'Eurotower sono, per i Paesi che li emettono, praticamente a tasso zero, visto che la Bce restituisce gli interessi. Fare debito emettendo titoli di stato è uno dei modi, indipendentemente dagli aiuti decisi da Bruxelles, per finanziare la ripresa. Per l'Italia in questo senso sono arrivate buone notizie dalle ultime aste, non solo quella del Btp Italia, che ha raccolto 22 miliardi da destinare alla sanità e all'occupazione, ma anche quella dei Btp decennali del 3 giugno. Il tesoro ha avuto richieste per quasi 110 miliardi e ne ha venduti per 14 miliardi. Da sottolineare l'interesse degli investitori stranieri. Il 75% delle richieste infatti arrivava dall'estero.