Un’operazione per porre fine ad una latitanza che da anni preoccupa la Francia, quella di Xavier Dupont de Ligonnès, il cosiddetto mostro di Nantes, ritenuto responsabile dell’omicidio della moglie e dei suoi quattro figli i cui cadaveri furono ritrovati nel giardino della loro casa nel 2011. Una caccia all’uomo che, però, sembra non avere fine nonostante i continui tentativi iniziati subito dopo la tragica scoperta, le innumerevoli segnalazioni e il mandato di cattura internazionale che pende sulla testa dell’uomo. L’ultima ricerca in ordine temporale nella giornata del 9 gennaio. Siamo nel sud della Francia, in un monastero. L’uomo viene visto per l’ultima volta proprio in questo Comune, filmato dalla videosorveglianza di un bancomat, il 14 aprile del 2011. A inizio dicembre dello scorso anno alcuni testimoni avvisano la Polizia di averlo visto ad una messa celebrata nella struttura ecclesiastica. Secondo alcune fonti, de Ligonnès è anche visto vestito da monaco da almeno tre o quattro persone. Il 9 gennaio quindi l’operazione della Polizia che fa sperare. L’uomo forse è lì. Invece no, l’impresa non dà risultati e si conclude, ancora una volta, in un nulla di fatto e con un killer che è ancora in libertà, dove però, non si sa.