Si è dovuta spostare in un altro Stato, dal Ohio all'indiana, la bambina di 10 anni vittima di stupro a cui era stata vietata l'interruzione di gravidanza nel suo luogo di residenza. Questo perché i medici avevano scoperto la sua condizione a sei settimane e tre giorni e ora in Ohio il diritto all'aborto è limitato alle prime sei settimane, dopo è di fato illegale. Lo stabilisce la cosiddetta trigger low, cioè la norma che era già pronta prima della sentenza della Corte Suprema e che è rientrata in vigore il 24 giugno con la decisione dei giudici. Nessuno ospedale era quindi autorizzato a eseguire l'intervento e la bambina si è dovuta spostare in un altro Stato, l'indiana appunto, dove l'aborto è al momento ancora legale. A meno di due settimane dalla sentenza della Corte la situazione nel Paese è fotografata da questa mappa del New York Times, che mostra come e dove il divieto all'interruzione di gravidanza stia entrando in vigore. Negli Stati color rosso scuro l'aborto è illegale, quelli in rosso chiaro sono gli stati che stanno per approvare un divieto assoluto, in quelli a righe il divieto magari risalente a leggi dello scorso secolo è ancora bloccato. A questa mappa potrebbe aggiungersi proprio lo Stato dell'indiana che è tra quelli pronti a vietare del tutto le interruzioni di gravidanza.