Fine settimana ancora di proteste in tutti gli Stati Uniti, a seguito della decisione della Corte Suprema americana che con 5 voti a favore, quattro contrari ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade, che di fatto tutelava l'aborto come diritto costituzionale, ma che ora, ne vieta anche l'interruzione in caso di violenza. La sentenza è stata ribaltata venerdì scorso a seguito del rigetto di un ricorso contro lo stato del Mississippi, che voleva rendere illegale l'interruzione di gravidanza nel proprio Stato. La decisione della Corte ha così fatto Giurisprudenza negli Stati Uniti e ha creato un nuovo precedente che nel giro di poche ore ha portato l'aborto "illegale" in 26 Stati americani, di maggioranza repubblicana che già non lo tolleravano, ma che nulla potevano fare, essendo un diritto costituzionale. Ma rimane comunque legale in tutti gli altri Stati. Ma da un poll della CNN è emerso che il 66% degli americani non approva la decisione della Corte. Tante le tensioni a Portland, in Oregon decine di persone hanno distrutto le vetrine dei negozi del centro, mentre a Phoenix, in Arizona, centinaia di manifestanti hanno tentato di entrare nel Parlamento locale che si accingeva a passare una legge contro il divieto di aborto. Mentre nello stato del Rhode Island, sono scoppiate diverse risse, tra i pro e i contro e nello stato dell'Iowa, un'auto ha travolto diversi manifestanti. Le proteste non si placano e molti dei cartelli esposti nelle manifestazioni rivendicano la libera scelta di ogni donna. Mentre in altri si legge come le armi da fuoco abbiano più diritto delle stesse donne. Un problema che non si limita solo alla politica, ma che punta il dito contro la Sanità che ha costi altissimi perché privata in tutti gli Stati Uniti e molte donne non potranno permettersi di viaggiare in un altro Stato, per avere supporto. Il Presidente Biden ha detto che: "La decisione della Corte è un errore" e in vista delle elezioni di medio termine, ha aggiunto che farà tutto il possibile per trovare una soluzione e non ha escluso l'uso del suo potere esecutivo.