Il Boeing 737-800 di China Eastern, schiantatosi al suolo nel Sud della Cina il 21 marzo scorso, sarebbe stato fatto precipitare intenzionalmente. A perdere la vita tutte le persone a bordo: 123 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio. Le prime indicazioni emerse dell'esame dell'unica scatola nera recuperata sul luogo dell'incidente sono state rivelate dal Wall Street Journal in un articolo in cui cita fonti governative statunitensi. L'aereo, partito dalla città di Kunming e diretto a Guangzhou, stava viaggiando ad alta quota quando a poco più di un'ora dal decollo ha cambiato improvvisamente rotta, senza lanciare allarmi, andandosi poi a schiantare in una discesa quasi verticale sulle montagne di Wuzhou e riducendosi in circa 50.000 pezzi. Il Boeing, perfettamente funzionante, avrebbe risposto a dei comandi. Non è ancora chiaro, però, chi li abbia impartiti. Gli inquirenti starebbero concentrando la loro attenzione su uno dei comandanti, senza però escludere la possibilità che qualcuno abbia fatto irruzione nella cabina di pilotaggio, provocando deliberatamente il disastro. Al momento si tratta solo di una prima ipotesi, ma che richiama alla memoria un'altra tragedia. Era il 24 marzo del 2015 quando il volo Germanwings 9525, partito da Barcellona e diretto a Dusseldorf, si schiantò sulle Alpi francesi. A provocare volontariamente la morte delle 150 persone a bordo fu il copilota ventisettenne Andreas Lubitz, affetto da un disturbo depressivo.