Kabul senza pace. Diversi missili sono stati sparati questa mattina contro l'aeroporto della capitale afghana, quando mancano meno di 48 ore alla fine del ritiro americano dal Paese. I razzi, almeno cinque, sono partiti da un'auto, trasformata in un'improvvisata base di lancio. Uno avrebbe colpito un edificio nei pressi dello scalo senza fare vittime, mentre gli altri sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissilistica installato all'aeroporto. L'attacco arriva all'indomani del raid USA contro un'auto guidata da un presunto kamikaze dell'Isis che voleva farsi esplodere all'aeroporto. La Casa Bianca ha sottolineato che le operazioni continueranno ininterrotte. Nel raid ci sarebbero state anche diverse vittime civili, tra cui anche alcuni bambini. Washington sta verificando la notizia, mentre il portavoce del Comando Centrale degli USA ha aggiunto: saremmo molto rattristati da una potenziale perdita di vite innocenti. Quanto ai talebani hanno denunciato quello che definiscono un attacco arbitrario contro l'Isis e sottolineano che il movimento doveva essere avvisato dell'attacco imminente. La situazione è sempre caotica e drammatica. Migliaia di persone sono ancora bloccate e non riescono a fuggire dal Paese. Cibo, acqua, elettricità e medicine scarseggiano, mentre le banche sono chiuse, internet e telefoni sono stati tagliati. I talebani da parte loro hanno assicurato che tutti i cittadini stranieri e afghani con autorizzazione di viaggio per un altro Paese potranno lasciare l'Afghanistan, ma più che le parole ora si aspettano i fatti. Nessuno si fida e così studenti, studentesse, intellettuali e artisti rimangono nascosti. I talebani hanno bandito la musica e imposto il divieto di voci femminili nelle radio e nelle tv di Kandahar. Non ci saranno inoltre più classi miste all'università, uomini e donne studieranno separati. Le donne, nella visione talebana, sono più sicure a casa.