"Non sparate alla centrale nucleare e non usatela come base militare". Dovrebbe essere buon senso salvaguardare l'impianto atomico più grande d'Europa finito nel mezzo del conflitto russo-ucraino, ma così finora non è stato. Il Direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica Rafael Grossi, è intervenuto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per tracciare le linee rosse che non dovranno essere valicate attorno alla centrale di Zaporizhzhia, annunciando che la AIEA controllerà il rispetto di questi principi basilari. Nessun attacco dovrà essere lanciato contro la struttura che non dovrà essere utilizzata neppure per immagazzinare armi o truppe, dovrà esserle sempre garantita la fornitura di energia elettrica, tutti i componenti dovranno essere protetti e nessuno dei punti precedenti potrà essere messo a repentaglio. La situazione intorno alla centrale ucraina di cui la Russia ha preso possesso ormai più di un anno fa è considerata estremamente fragile e pericolosa. Ha cessato la produzione di energia lo scorso settembre ma resta collegata alla rete per garantire il raffreddamento dei sei reattori di epoca sovietica. I combattimenti che l'hanno finora sfiorata hanno già causato temporanee interruzioni di potenza, Kiev e Mosca continuano ad accusarsi a vicenda. Il rappresentante russo all'ONU ha definito inaccettabili i bombardamenti dell'Ucraina, professando che la priorità russa sia assicurare la sicurezza nucleare a fronte di quelle che dice essere minacce create dalla regime di Zelensky e dei suoi alleati occidentali. L'Ambasciatrice americana ha lamentato che Mosca abbia di fatto sequestrato la centrale e non consenta una verifica indipendente delle radiazioni. Davanti all'imminenza di una controffensiva militare ucraina, sono aumentate le preoccupazioni che l'impianto possa essere coinvolto in un incidente catastrofico, finora però attorno al sito più pericoloso d'Europa i tentativi di istituire una zona di protezione sono falliti tutti.